Arriva in Gazzetta Ufficiale la legge delega per la riforma fiscale 2023. Numerose le novità previste nel testo della legge numero 111 del 9 agosto 2023: dalle modifiche all’IRPEF, che comincia il suo percorso verso la flat tax, alle sanzioni per i contribuenti collaborativi.
Le novità toccano tutto il sistema tributario, in primis le imposte e in particolare l’IRPEF, le cui aliquote verranno rimodulate riducendo anche gli scaglioni di reddito da 4 a 3 con una parallela riorganizzazione delle tax expenditures. L’IRAP sarà superata e l’IRES passerà a una doppia aliquota.
Preista anche una razionalizzazione dell’IVA.
La flat tax incrementale per i lavoratori dipendenti, con le precisazioni inserite, diventa una detassazione da applicare a tredicesime, straordinari e premi di produttività. Per le partite IVA, all’orizzonte la rateizzazione degli acconti delle imposte di novembre.
Si chiede inoltre al Governo di valutare il superamento progressivo del superbollo.
Cambiano anche adempimenti, procedure di riscossione, accertamento e contenzioso.
Non mancano, poi, i presupposti per agire sul complesso normativo da semplificare, armonizzare e riordinare.
Ma le novità contenute nella legge delega per la riforma fiscale non si limitano a rivedere il meccanismo alla base del versamento delle imposte, e pongono anche le basi per mettere in atto quella rivoluzione del rapporto Fisco-contribuenti su cui la stessa premier Giorgia Meloni è tornata più volte:
Un sistema integrato di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale certificato da professionisti qualificati garantirà, poi, i seguenti benefici:
- esclusione delle sanzioni amministrative tributarie per i rischi fiscali comunicati preventivamente, in modo tempestivo ed esauriente, “fatti salvi casi di violazioni fiscali caratterizzate da condotte simulatorie o fraudolente, tali da pregiudicare il reciproco affidamento tra l’Amministrazione finanziaria e il contribuenti”;
- riduzione di almeno due anni dei termini di decadenza per l’attività di accertamento.
LE PRINCIPALI NOVITA’
La flat tax incrementale per i dipendenti si è trasformata in una detassazione da applicare a:
- tredicesima;
- straordinari;
- premi di produttività.
Per tali voci la tassazione dovrebbe arrivare al 15 per cento, per i redditi più bassi.
Tra le modifiche trova spazio anche la rateizzazione degli acconti delle imposte . L’obiettivo dell’emendamento a firma Gusmeroli e Sala è quello di arrivare in maniera progressiva ai pagamenti mensili delle imposte sui redditi per le partite IVA che rientrano tra i soggetti ISA.
Tra le riduzioni che riguardano l’IRPEF, si punta a favorire i giovani fino a 30 anni, per incentivare le assunzioni stabili. Oltre ai giovani le misure dovrebbero essere destinate principalmente alle famiglie con persone con disabilità.
Si ridimensiona l’intervento sull’abolizione del superbollo auto, la tassa sulle auto di grande cilindrata.
Viene infatti chiesta una valutazione da parte del Governo sull’eventuale superamento dell’imposta, a condizione che non si incida in negativo nelle casse dello Stato.
COME CAMBIA L’IRPEF TRA FLAT TAX E TAGLI ALLE TAX EXPEDITURE
La legge delega prevista dal Governo e su cui ha lavorato il Parlamento prevede modifiche e novità su molti fronti: dalle imposte principali, IRPEF, IRES e IVA, ai tributi locali.
In particolare, per quanto riguarda l’IRPEF si punta ad appiattire la tassazione. Il primo passo sarà l’introduzione di aliquote più basse e la riduzione degli scaglioni di reddito da quattro a tre.
Accanto a queste novità si conferma la flat tax incrementale, estendendola anche alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti nella forma di una detassazione sulle somme aggiuntive rispetto alla retribuzione ordinaria.
Si è parlato, inoltre, di prevedere un tetto massimo ai benefici variabile in base al reddito.
Escluse dalla revisione dovrebbero restare le detrazioni relative alle spese sanitarie, quelle per l’istruzione e per gli interessi passivi sui mutui per la prima casa., anche i diversi bonus casa dovrebbero essere salvi.
NOVITA’ IRES IRPEF E IVA
Verso una IRES a due aliquote: a quella ordinaria del 24 per cento si affiancherebbe una ridotta per le imprese che realizzano interventi in investimenti in beni strumentali innovativi o qualificati e in nuova occupazione.
L’agevolazione dovrà applicarsi alla specifica quota di reddito destinata a occupazione e investimenti nei due anni successivi. È in questa novità che assumerebbe forma concreta un leit motiv tanto caro al Governo: chi più assume ed investe meno paga.
Anche in questo caso, il progetto di revisione prevede anche una razionalizzazione dei bonus per le imprese attualmente in vigore. Interventi sono previsti anche sull’IVA, la cui disciplina dovrebbe essere modificata sulla base di tre pilastri:
- razionalizzazione delle aliquote;
- interventi sulle regole per il gruppo IVA;
- semplificazione e revisione delle regole relative a rimborsi e detrazioni.
Tali modifiche erano state anticipate anche dal Viceministro all’Economia, Maurizio Leo, intervenuto all’evento dello scorso 24 febbraio organizzato dai commercialisti in occasione dei 50 anni dell’IVA.
Per quanto riguarda l’IRAP, invece, si procede verso un’abolizione attraverso l’introduzione di una sovraimposta con base imponibile corrispondente a quella IRES per società di persone, studi associati e società tra professionisti.
Interventi specifici sono previsti anche in tema di tributi locali: anche in questo caso in programma c’è un riordino e una semplificazione.